OSSIA UN MODO PRATICO PER GIOVARE AL BUON COSTUME ED
ALLA CIVILE SOCIETÀ {1 [255]}
[è
premesso alle opere anonime]
INDEX
I. Unione cristiana nel bene operare. 2
II. La Congregazione Salesiana vincolo di unione. 2
III. Scopo de’Cooperatori Salesiani. 2
IV. Maniera di cooperazione. 3
V. Costituzione e governo dell'Associazione. 3
VI. Obblighi particolari. 4
VII. Vantaggi. 4
VIII. Pratiche religiose. 4
Avviso 5
Cooperatori salesiani 5
In ogni tempo
si giudicò necessaria l’unione tra i buoni per giovarsi vicendevolmente nel
fare il bene e tener lontano il male. Così facevano i Cristiani della Chiesa
primitiva, i quali alla vista dei pericoli che ogni giorno lore sovrastavano,
senza punto sgomentarsi, uniti con un cuor solo ed un'anima sola, animavansi l’un
l’altro a stare saldi nella fede e pronti a superare gli in cessanti assalti da
cui erano minacciati. Tale pure è l’avviso datoci dal Signore quando disse: Le
forze deboli quando sono unite diventano forti, e se una cordicella presa da
sola facilmente si rompe, è assai difficile romperne tre riunite: Vis unita
fortior, funiculis triplex difficile rumpitur. {2 [256]} {3 [257]} Così
sogliono fare eziandio gli uomini del secolo nei loro affari temporali.
Dovranno forse i figliuoli della luce essere meno prudenti, che i figliuoli
delle tenebre? No certamente. Noi cristiani dobbiamo unirci in questi difficili
tempi, e di comune accordo promuovere lo spirito di preghiera, di carità con
tutti i mezzi, che la religione somministra per rimuovere o almeno mitigare i
mali che ad ogni momento possono mettere a repentaglio il buon costume, senza
cui va in rovina la civile società.
II. La Congregazione Salesiana vincolo di unione.
Questa
Congregazione essendo definitivamente approvata dalla Chiesa può servire di
vincolo sicuro e stabile pei Cooperatori Salesiani. Di fatto essa ha per fine
primario di lavorare a benefizio della gioventù sopra cui è fondato il buono e
tristo avvenire della società. Nè con questa proposta intendiamo dire che
questo sia il solo mezzo per provvedere a tale bisogno, perciocchè ve ne {4 [258]}
sono mille altri; anzi noi raccomandiamo vivamente che ciascuno si adoperi con
tutti quei mezzi che giudica opportuni per con seguire questo gran fine. Noi a
nostra volta ne proponiamo uno ed e l’opera dei Cooperatori Salesiani, pregando
cioè i buoni cattolici che vivono nel secolo a venire in aiuto ai soci di
questa Congregazione. È vero che i membri di essa sono cresciuti notabilmente,
ma il lor numero e assai lontano dal poter corrispondere alle quotidiane
richieste, che si fanno in vari paesi d'Italia e d'Europa, della China,
dell'Australia, dell'America e segnatamente della Repubblica Argentina. In
tutti questi luoghi si fanno quotidiane richieste di sacri ministri affinchè
vadano a prendere cura della pericolante gioventù, che vadano ad aprire case o
Collegi, ad iniziare o almeno sostenere missioni, che sospirano la venuta di
evangelici operai. Egli è per accorrere a tante necessità che si cercano
cooperatori. {5 [259]}
Scopo
fondamentale de’Cooperatori Salesiani si è di fare del bene a se stessi merce
un tenore di vita, per quanto si può, simile a quello che si tiene nella vita
comune. Perciocchè molti andrebbero volentieri in un chiostro, ma chi per età,
chi per sanità o condizione, moltissimi per difetto di opportunità ne sono
assolutamente impediti. Costoro anche in mezzo alle loro ordinarie occupazioni,
in seno alle proprie famiglie, possono farsi Cooperatori e vivere come se di
fatto fossero in Congregazione. Laonde dal Sommo Pontefice quest’Associazione è
considerata come un Terz’Ordine degli antichi, colla differenza che in quelli
si proponeva la perfezione cristiana nell'esercizio della pietà; qui si ha per
fine principal la vita attiva nell’esercizio della carità verso il prossimo e
specialmente verso la gioventù pericolante. {6 [260]}
Ai Cooperatori
Salesiani si propone la stessa messe della Congregazione di s. Francesco di
Sales, cui intendono associarsi.
1. Promuovere
novene, tridui, esercizi spirituali e catechismi, soprattutto in quei luoghi
dove si manca di mezzi materiali e morali,
2. Siccome in
questi tempi si fa gravemente sentire la penuria di vocazioni allo stato
Ecclesiastico, così coloro che ne sono in grado prenderanno cura speciale di
quei giovanetti ed anche degli adulti, che forniti delle necessarie qualità
morali e di attitudine allo studio dessero indizio di esserne chiamati,
giovandoli coi loro consigli, indirizzandoli a quelle scuole, a que’Collegi, in
cui possono essere coltivati e diretti a questo scopo. L’opera di Maria
Ausiliatrice tende appunto a questo scopo. {7 [261]}
3. Opporre la
buona stampa alla stampa irreligiosa, mercè la diffusione di buoni libri, di
pagelle, foglietti stampati di qualunque genere in quei luoghi e fra quelle
famiglie, cui paia prudente di farlo.
4. In fine la carità verso i fanciulli pericolanti, raccoglierli, istruirli nella fede, avviarli alle
sacre funzioni, consigliarli nei pericoli, condurli dove possono essere istruiti
nella religione, sono altra messe dei Cooperatori Salesiani. Chi non fosse in
grado di compiere queste opere per sè, potrebbe farle per mezzo di altri, come
sarebbe animare un parente, un amico a volerle prestare. Si può cooperare colla
preghiera o col somministrare mezzi materiali dove ne fosse mestieri ad esempio
dei fedeli primitivi che portavano le loro sostanze ai piedi degli Apostoli,
affinchè se ne servissero a favore delle vedove, degli orfani e per altri gravi
bisogni. {8 [262]}
1. Chiunque ha
compiùti sedici anni può farsi Cooperatore, purchè abbia ferma volontà di
conformarsi alle regole quivi proposte.
2. L'associazione è umilmente raccomandata alla benevolenza e protezione del Sommo Pontefice, dei
Vescovi, de’Paroci, dai quali avrà assoluta dipendenza in tutte le cose
che si riferiscono alla religione.
3. Il
Superiore della Congregazione Salesiana è anche il Superiore di
quest'Associazione.
4. Il
direttore di ogni casa della Congregazione è autorizzato ad ascrivere gli associati,
trasmettendo di poi nome, cognome e dimora al Superiore, che noterà ogni cosa
nel comune registro.
5. Nei paesi e
nelle città, dove non esiste alcuna di queste case, e dove gli associati
giungono a dieci, sarà stabilito un Capo col nome di Decurione, che sarà
preferibilmente un prete o qualche esemplare {9 [263]} secolare. Esso
corrisponderà col Supe riore, o col direttore della casa più vicina.
6. Ogni
Cooperatore occorrendo può esporre al Superiore quelle cose, che giudica doversi prendere in considerazione.
7. Ogni tre
mesi ed anche più sovente con un bollettino o foglietto a stampa si darà ai
soci un ragguaglio delle cose proposte, fatte o che si propongono a farsi. Sul
fine poi di ogni anno ai soci saranno comunicate le opere che nel corso del l’anno
successivo sembrano doversi di preferenza promuovere, e nel tempo stesso si
darà notizia di quelli, i quali nell’anno decorso fossero stati chiamati alla
vita eterna, i quali verranno raccomandati alle comuni preghiere.
8. Nel giorno
di s. Francesco di Sales, e nella festa di Maria Ausiliatrice ogni Decurione
radunerà i membri della propria Decuria per animarsi reciprocamente alla
divozione verso di questi celesti protettori, invocando il loro patrocinio a
fine di perseverare nelle opere cominciate secondo lo scopo dell’Associazione. {10
[264]}
1. I membri
della Congregazione Salesiana considerano tutti i Cooperatori come al trettanti
fratelli in G. C. e a loro si in dirizzeranno ogni volta l’opera di essi può
giovare in cose che siano della maggior gloria di Dio e vantaggio delle anime.
Colla medesima libertà, essendone il caso, i Cooperatori si rivolgeranno ai
membri della Congregazione Salesiana.
2. Quindi ogni
socio coi mezzi materiali suoi propri, o con beneficenze raccolte presso a
persone caritatevoli, farà quanto può per promuovere e sostenere le opere del
l'Associazione.
3. I
Cooperatori non hanno alcuna obbligazione pecuniaria, ma faranno mensilmente
oppure annualmente quella oblazione che detterà la carità del loro cuore.
Queste offerte saranno indirizzate al Superiore in sostegno delle opere
promosse dall’Associazione. {11 [265]} 4. Regolarmente poi si farà una colletta
nel1’occasione delle conferenze nella festa di Maria Ausiliatrice e in quella
di san Francesco di Sales. Nei luoghi dove il numero non potesse costituire la Decuria, e quando alcuno non potesse intervenire alla conferenza farà pervenire a
destinazione la sua offerta col mezzo a lui più facile e sicuro.
1. Sua
Santità, il regnante Pio IX, concede con decreto in data 30 Luglio 1875 ai
promotori di quest'opera tutti i favori, grazie spirituali e indulgenze, di cui
possono godere i religiosi salesiani, eccettuate quelle che si riferiscono alla
vita comune. Di ogni cosa si spedirà un elenco a parte.
2.
Parteciperanno di tutte le messe, preghiere, novene, tridui, esercizi
spirituali, delle prediche, dei catechismi e di tutte le opere di carità, che i
religiosi salesiani compieranno nel sacro ministero in qualsiasi luogo ed in
ogni parte del mondo. {12 [266]}
3. Saranno
parimenti partecipi della messa e delle preghiere, che ogni giomo si fanno
nella chiesa di Maria Ausiliatrice in Torino a fine d’invocare le benedizioni
del Cielo sopra i loro benefattori, le loro famiglie, e specialmente sopra
coloro, che moralmente o materialmente fanno qualche benefizio alla nostra
Congregazione.
4. Il giorno
dopo la festa di s. Francesco di Sales tutti i sacerdoti della Congregazione,
tutti i sacerdoti Cooperatori celebreranno la s. Messa pei confratelli defunti.
Quelli che non sono sacerdoti procureranno di fare la s. Comunione e di
recitare la terza parte del Rosario.
5. Quando un
confratello divenisse ammalato, se ne dia tosto avviso al Superiore affinchè
faccia innalzare a Dio particolari preghiere per lui. Lo stesso verrà fatto nel
caso di morte di qualche Cooperatore. {13 [267]}
1. Ai
Cooperatori Salesiani non è prescritta alcuna opera esteriore, ma affinchè la
loro vita si possa in qualche modo assimilare a quella di chi vive in comunità
religiosa, loro si raccomanda la modestia negli abiti, la frugalità nella
mensa, la semplicità nel suppellettile domestico, la castigatezza nei discorsi,
l’esattezza nei doveri del proprio stato, adoperandosi che le persone dipendenti
da loro osservino e santifichino il giorno festivo.
2. Sono
consigliati di fare ogni anno al meno alcuni giorni di esercizi spirituali.
L’ultimo giorno di ciascun mese, od altro giorno di maggior comodità, faranno
l'esercizio della buona morte con fessandosi e comunicandosi come realmente
fosse l'ultimo della vita.
3. Ciascuno
reciterà ogni giorno un Pater, Ave a s. Francesco di Sales secondo la {14]268}
intenzione del Sommo Pontefice. I sacerdoti e coloro che recitano le ore
canoniche o l'uffizio della B. Vergine sono dispensati da questa preghiera. Per
essi basta che nel divino ufficio aggiungano a quest'uopo la loro intenzione.
4. Procurino
di accostarsi colla maggior frequenza ai santi Sacramenti della confessione e
della comunione. {15 [269]}
Sebbene si
raccomandi vivamente l’osservanza di queste regole pei molti vantaggi che
ognuno può procacciarsi, per togliere tuttavia ogni ansietà di coscienza si
dichiarà che l'osservanza delle medesime non obbliga sotto pena di colpa ne
mortale nè veniale, se non in quelle cose, che fossero in questo senso
comandate o proibite dai precetti di Dio e di santa Madre Chiesa.
Ogni associato
riempirà la fonnola seguente, e dopo aver firmata la scheda separata, la farà
pervenire al Superiore:
Io
sottoscritto abitante in via casa ho letto le regole dei
cooperatori salesiani e colla divina grazia spero di osservarle fedelmente a
vantaggio dell’anima mia.
Torino,
oppure N. N. del mese di anno
Nome cognome qualità
Torino,
1876. Tipografia Salesiana {16 [270]}
Io
sottoscritto abitante in
Ho
letto le regole dei Cooperatori Salesiani e coll’aiuto di Dio spero di
osservarle.
Mese.............................
anno.............
NB.
Ogni Cooperatore compierà i vuoti
di questa scheda, e dopo averla firmata la manderà al Superiore della
Congregazione Salesiana in Torino.
Firma del Cooperatore {17 [271]}
{18 [272]}